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     Quel piccolo paesino ai piedi dell'Etna ha rappresentato una nuova scoperta, fatta di emozioni, valori e sentimenti. Non si vive tanto per vivere, anche il semplice "buongiorno" mi veniva elargito col sorriso, quello che poi mi è mancato successivamente, in Germania.
     Durante tutta la gravidanza ero coccolata da tutti.
     Mi chiedevano continuamente cosa volessi da mangiare; sentivo gli odori tra i balconi di casa e neanche il tempo di domandare cosa fosse che mi ritrovavo i cibi sul piatto.

     Mamma invece era nata ad Agira e cresciuta a Santa Venerina, un paese proprio attaccato a Zafferana. Ma parlerò in seguito di lei.
     I dottori, durante le visite, mi avevano informato che avrei avuto bisogno di assoluta serenità e tranquillità. Stavolta Riccardo non osò fermarmi; anzi, mi accompagnò all'aeroporto e lasciò partire me e la mia piccola creatura, che si faceva sentire spesso nel ventre anche se erano passati solo tre mesi.
     In quell'occasione mia sorella Lucia e suo marito Giuseppe, oggi ex, furono davvero importanti e mi sono stati molto vicino in quel periodo. Per fortuna c'era lei, la maggiore tra noi, a darmi ospitalità e affetto.

     Mi aveva urlato nell'orecchio una frase che risuona nella mia testa ancora oggi: «Ti troverò, ti ucciderò e ti sparerò un colpo in testa!».
     Lo dissi a mio fratello e lui, furioso, si mise a urlare a sua volta che le pallotte gliele avrebbe sparate lui se si sarebbe azzardato a chiamarci ancora. 
     Mio fratello Giacomo è il tipico fratello maggiore tutto d'un pezzo, che tiene tutti i sentimenti dentro, ben nascosti. Io lo adoro e vorrei tanto ripagare a lui, Salvatore e Lucia il male che quell'Individuo ci ha fatto.

     Non posso non ricordare, poi, il momento in cui un giorno tirò fuori la pistola. Non avevo la minima idea da dove saltasse fuori un'arma come quella: lui urlava, ci minacciava con gli occhi pieni di rabbia pronto a far fuori qualcuno di noi. 
     Infuriato, mise da parte la pistola e si tolse la cintura in pelle, facendola passare tra i passanti del pantalone. Sentii il forte suono della pelle che rimbalza sul pavimento; ho vaghi ricordi..

     Forse la mia mente, per proteggermi, ha rimosso tanti particolari di quanto accadeva su quel pavimento maledetto e il viso di quel vile.

Estratti dal libro